RUBARE PER L’ANARCHIA


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Jean-Marc Delpech
RUBARE PER L’ANARCHIA
alexandre marius jacob, ovvero la singolare guerra di classe di un sovversivo della belle époque

éditions ELEUTHERA,  septembre 2012

«Preferisco essere un ladro che un derubato. Anch’io condanno il fatto che un uomo s’impadronisca con la violenza o l’astuzia del frutto del lavoro altrui. Ed è proprio per questo che ho fatto la guerra ai ricchi, ladri che rubano ai poveri. È stata questa la mia rivoluzione».

Figlio della Marsiglia proletaria, Jacob a 11 anni si imbarca come mozzo e a 16 inizia la sua militanza anarchica. Convinto che «la proprietà è un furto», decide di agire in prima persona nella redistribuzione della ricchezza. E diventa un ladro geniale, i cui colpi segneranno la storia del furto con scasso… Con una banda che non a caso si chiama «i lavoratori della notte», in soli tre anni (1900-1903) mette a segno 156 «riappropriazioni» ai danni di banchieri, prelati e magistrati. Condannato ai lavori forzati, sopravvive per vent’anni all’inferno della Caienna e torna libero solo alla fine del 1927, grazie a una campagna nazionale in suo favore. Se smette di compiere furti, non smette di essere anarchico, e lo rimarrà fino alla fine dei suoi giorni, cui pone fine volontariamente nel 1954. Questa biografia racconta la sua storia straordinaria.
Filmato su Jacob:

Alexandre Marius Jacob, Pourquoi j’ai cambriolé Part 1 Part 2
l’autore
Jean-Marc Delpech, francese, insegna storia nel dipartimento dei Vosgi. Da tempo studia con simpatia le gesta di Jacob e la sua etica del furto.

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